Altre informazioni
Panoramica
- Che cos’è la previdenza per la vecchiaia?
- Come viene finanziata la previdenza per la vecchiaia?
- Perché serve una riforma?
- Come procedere?
Che cos’è la previdenza per la vecchiaia?
A cosa serve?
In Svizzera, la legge prevede che nessuno deve lavorare per tutta la vita. Nel nostro Paese normalmente si va in pensione a 65 anni. Quando una persona va in pensione, smette di ricevere uno stipendio. Per ricevere comunque denaro per vivere, esiste la previdenza per la vecchiaia.
Struttura della previdenza per la vecchiaia
In Svizzera la previdenza per la vecchiaia si divide in tre parti, i cosiddetti pilastri. Per questo si parla del «principio dei tre pilastri».
L’AVS (primo pilastro) garantisce che le persone pensionate possano permettersi di pagare il costo minimo della vita. La cassa pensioni (secondo pilastro) permette di mantenere lo standard di vita abituale, mentre la previdenza privata (terzo pilastro) garantisce che le persone pensionate possano sostenere altre spese aggiuntive.
Come viene finanziata la previdenza per la vecchiaia?
Finanziamento del primo pilastro
L’AVS viene finanziata al 73 percento dal cosiddetto principio di ripartizione: le uscite sono coperte direttamente dalle entrate. Le rendite delle persone pensionate di oggi sono quindi pagate dai contributi AVS delle lavoratrici e dai lavoratori attuali. Tuttavia, dato che ci sono più contributi in uscita che in entrata, il 27 percento delle uscite dell’AVS vengono dalle entrate dall’imposta sul valore aggiunto, dalla tassa su tabacco e alcol nonché da altre fonti di entrata della Confederazione.
Finanziamento del secondo pilastro
Le casse pensioni vengono finanziate attraverso il cosiddetto sistema di capitalizzazione, ovvero il contrario del principio di ripartizione. Le casse pensioni possono essere considerate come un conto bancario: i contributi di una persona vengono versati su questo conto.
Al momento del pensionamento si riceve la propria rendita o il proprio capitale direttamente da questo conto. Il denaro che una persona pensionata riceve dalle casse pensioni corrisponde quindi ai propri risparmi depositati. Diversamente dall’AVS, per le casse pensioni non esistono rendite minime o massime. L’ammontare dipende di principio da quanto è stato versato dalla persona. Non è però possibile «esaurire» questo avere: se una persona vive più a lungo della media, riceverà più denaro rispetto a quanto ha versato. L’ammontare delle rendite versate mensilmente è disposto per legge attraverso la cosiddetta aliquota minima di conversione (attualmente pari al 6.8 percento). Un’aliquota di conversione converte gli averi risparmiati in una rendita mensile calcolata sulla base dell’aspettativa di vita attuale. È anche possibile prelevare tutto o parte del capitale risparmiato per usarlo liberamente. Chi ritira solo una parte della rendita di vecchiaia continua a ricevere una rendita ridotta. Il denaro ricevuto dev’essere dichiarato nelle imposte.
Finanziamento del terzo pilastro
Il terzo pilastro non è obbligatorio. Questo esiste per le persone che, oltre ai primi due pilastri obbligatori, desiderano mettere da parte del denaro in forma privata e volontaria. Anche il terzo pilastro può essere considerato come una sorta di conto bancario: ciò che vi viene versato potrà poi essere ritirato. Diversamente dal secondo pilastro, questo denaro può essere «consumato»: è possibile prelevare solamente quanto è stato versato.
Perché serve una riforma?
Come procedere?
Il 25 settembre 2022 la popolazione avente diritto di voto ha accettato le due riforme dell’AVS. L’età di pensionamento delle donne è stata alzata a 65 anni. Le prime nove classi di età di donne a cui si applica l’età di pensionamento più elevata beneficiano di misure complementari. In questo modo si vuole evitare che ci siano forti differenze tra le singole classi di età. Le donne interessate ottengono un aumento a vita della rendita AVS oppure possono andare in pensione prima con meno riduzioni. Inoltre, il momento del pensionamento diventa più flessibile. Una flessibilizzazione dell'età di pensionamento significa che ognuno può andare in pensione tra i 63 e i 70 anni in modo flessibile. Per il finanziamento, l’IVA è stata aumentata dello 0.4 per cento.
Una possibile soluzione per la cassa pensioni è di diminuire l’aliquota minima di conversione. In questo modo viene ridotta la rendita mensile, ma in compenso il denaro disponibile durante la pensione durerà per più tempo. Un’altra soluzione chiede che durante gli anni in cui lavorano, tutti i lavoratori versino più denaro nel secondo pilastro. Questo significa che viene detratto un importo superiore dallo stipendio. Il denaro disponibile durante la pensione è così più elevato ed è sufficiente per più tempo. Allo stesso tempo, sono previsti vari meccanismi di compensazione lavoratori con redditi più bassi, ad esempio un supplemento di rendita.