Sessione Autunnale 2021

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La sessione autunnale si svolgerà dal 13 settembre al 1 ottobre 2021. Qui trovi una piccola sintesi dei temi verranno discussi in Parlamento.

Sessione è una parola che non conosci? Il termine "sessione" deriva dal latino sessio e significa "seduta". Nella politica svizzera “sessione” si riferisce al periodo durante il quale il Parlamento svizzero si riunisce per discutere e deliberare presso il Palazzo federale a Berna. Il Parlamento, composto dal Consiglio nazionale (200 membri) e dal Consiglio degli Stati (46 membri), si riunisce in sessione quattro volte all'anno per tre settimane.

Ora ti starai chiedendo che cosa faccia esattamente il Parlamento durante una sessione. Di seguito ti daremo un'idea delle questioni trattate dal Parlamento e delle sue procedure.

Riferiremo di questi argomenti in modo più dettagliato:

  • Ridefinizione della nozione di violenza carnale
  • Raccolta elettronica delle firme per le iniziative e i referendum
  • Agenda Integrazione: Garantire pari opportunità a tutti i giovani in Svizzera

Ridefinizione della nozione di violenza carnale

Di cosa si tratta?

L’iniziativa cantonale richiede la modifica della definizione giuridica della nozione «violenza carnale» nel Codice penale. La definizione giuridica di violenza carnale dovrebbe essere modificata affinché anche gli uomini possano legalmente essere considerati vittime.

Violenza carnale e coazione sessuale sono entrambi reati e in Svizzera sono considerati dei crimini. La base giuridica è regolamentata nel Codice penale svizzero (CP). Attualmente, la violenza carnale e la coazione sessuale vengono definiti nell’articolo 190 (violenza carnale) e nell’articolo 189 (coazione sessuale).

I due reati hanno i seguenti punti in comune:

  • Entrambi i reati vengono perseguiti d’ufficio, ovvero un’autorità o un tribunale agiscono di propria iniziativa.
  • La pena massima per entrambi i reati corrisponde a 10 anni di privazione della libertà, ad esempio la detenzione.

Le differenze fondamentali sono:

  • Le vittime di una violenza carnale possono essere sono le donne.
  • Solo un uomo può commettere violenza carnale.

Le differenze mostrano che i due articoli non sono formulati in modo neutro in termini di genere. L’iniziativa del Canton Ginevra richiede quindi una modifica al Parlamento.

Situazione attuale

Le commissioni del Consiglio degli Stati e del Consiglio nazionale sostengono l’iniziativa del Canton Ginevra. Il Consiglio degli Stati ha deciso di prorogare il termine per trattare l'iniziativa fino alla sessione autunnale del 2023. La ragione è che una grande revisione della legge sui reati sessuali è prevista comunque  l'anno prossimo e l'iniziativa potrà dunque essere trattata più tardi.

Argomentazioni

Sostenitrici e sostenitori:

  • La Svizzera si è impegnata a garantire per legge l’uguaglianza tra uomini e donne. Le due disposizioni non sono più attuali e si differenziano fortemente dai codici penali dei paesi vicini.

Oppositrici e oppositori:

  • La violenza carnale è sempre stato un crimine commesso solo nei confronti delle donne. Non c’è motivo per cui anche gli uomini debbano essere considerati vittime di violenza carnale.

Retroscena

La definizione giuridica di violenza carnale è da tempo criticata. Richieste di adeguamenti provengono da vari fronti. Ad esempio, viene richiesto che le definizioni giuridiche di violenza carnale e coazione sessuale vengano formulate in modo neutro in termini di genere. Lo stesso è richiesto anche da questa iniziativa cantonale.

Raccolta elettronica delle firme per le iniziative e i referendum

Di cosa si tratta?

Il Consiglio federale dovrà stendere un rapporto sulla raccolta elettronica delle firme per le iniziative e i referendum. Il cosiddetto e-collecting. Il rapporto illustrerà quali sono le conseguenze della raccolta elettronica delle firme per le iniziative e i referendum sulla democrazia diretta e sul sistema politico della Svizzera. In sostanza, tratterà delle differenze tra la raccolta di firme digitale e quella normale. Inoltre, esaminerà se abbia senso o meno mantenere gli stessi termini temporali.

Commissione delle istituzioni politiche

All’interno del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati esistono varie commissioni che si occupano in maniera mirata di specifici temi. Una di queste è la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati. Essa si occupa principalmente del sistema politico della Svizzera. Ovvero si occupa, ad esempio, dell’organizzazione del governo, della separazione dei poteri, o del rapporto tra la Confederazione e i cantoni.

Situazione attuale

La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati si è dedicata all’e-collecting durante la primavera del 2021. I membri della Commissione sono giunti alla conclusione che è necessaria la stesura di un rapporto completo sulle conseguenze dell’e-collecting prima che il Parlamento adotti una nuova base giuridica. Per questo motivo, la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati ha presentato un postulato. Attraverso di esso, il Consiglio federale viene incaricato di stendere un rapporto sull’e-collecting. Il Consiglio Nazionale ha deciso nella sessione autunnale 2021 che sosterrà il postulato. Quindi spetta ora al Consiglio federale preparare il rapporto.

Retroscena

Circa sei anni fa, le prime piattaforme di e-collecting presero piede in Svizzera. Anche se queste sono disponibili online su internet, per fare la firma i formulari devono venire stampati, firmati a mano e poi inviati. Al momento non c’è ancora alcuna legge specifica per la raccolta digitale di firme.

Agenda Integrazione: Garantire pari opportunità a tutti i giovani in Svizzera

Di cosa si tratta?

In Svizzera, i giovani si preparano al mondo del lavoro attraverso la scuola o un tirocinio. I giovani e giovani adulti immigrati più tardi, però, si trovano spesso in svantaggio. Affinché tutti abbiano le stesse opportunità, vengono adottate varie misure. Riguardo queste misure è stata ora presentata una mozione. Attraverso questa mozione, il Consiglio federale viene incaricato di sostenere i cantoni nella promozione di tali misure. A questo scopo verranno sfruttate le conoscenze derivanti da un progetto pilota già in corso dedicato a tali misure. Inoltre verranno ampliate le offerte informative e di consulenza.

Situazione attuale

La Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura ha affrontato questo tema e per questo ha presentato una mozione. Il Consiglio degli Stati ha adottato la mozione nella sessione autunnale del 2021. Poiché si tratta di somme di denaro pari a 18 milioni di franchi, il Consiglio federale vuole che la mozione sia convertita in un postulato. Il Consiglio Nazionale deciderà in futuro su questa conversione.

Retroscena

Sul tema della formazione scolastica e professionale, la Confederazione e i cantoni sono congiuntamente responsabili. Uno degli obiettivi è quello che il 95 percento di tutte e tutti i venticinquenni abbia completato il liceo, la scuola media specializzata o una formazione professionale di base. Il rapporto sul sistema educativo svizzero del 2018 dimostra tuttavia che questo obiettivo non è stato raggiunto. In particolare tra la gioventù che vive in Svizzera ma è nata all’estero, la quota è solo del 77 percento.

Nel 2019, la Confederazione e i cantoni hanno concordato una comune Agenda Integrazione. Questa Agenda Integrazione è pensata per aiutare le persone rifugiate ad integrarsi nella società e nel mondo del lavoro. Ad esempio, si offrono dei corsi di lingua e si preparano i giovani ad una formazione.

Al momento, questa Agenda Integrazione non prevede misure specifiche per i giovani e i giovani adulti immigrati più tardi. Ecco perché in questa mozione si parla di lacune e si chiede che vengano adottati degli adeguamenti.

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